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COVID-19: Aggiornamento del Protocollo recante le misure da adottare negli ambienti di lavoro

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Il Governo e le parti sociali hanno concordato un aggiornamento del Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, sottoscritto in data 14 marzo 2020.

L’aggiornamento si è reso necessario alla luce delle misure di prossima introduzione da parte del Governo per la c.d. “fase 2”, così da mitigare i fattori di rischio di diffusione del contagio a fronte della riapertura programmata di alcune attività produttive, professionali e commerciali, a partire dal 4 maggio 2020.

La prosecuzione delle attività potrà infatti avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino ai lavoratori adeguati livelli di protezione. La mancata attuazione del Protocollo porterà alla sospensione temporanea dell’attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.

È stato, in particolare, dato rilievo a:

  • la certificazione medica di avvenuta negativizzazione per il rientro dei lavoratori già risultati positivi al Covid-19;
  • l’utilizzo delle mascherine per tutti i lavoratori che condividono spazi comuni;
  • la sanificazione straordinaria degli ambienti nelle situazioni maggiormente a rischio;
  • la rimodulazione degli spazi di lavoro e delle postazioni, distanziate;
  • la previsione di orari differenziati di accesso agli spazi di lavoro;
  • il ricorso allo smart working da favorire, anche nella fase di riapertura dell’attività con il supporto del datore di lavoro (tramite misure di assistenza nell’uso delle apparecchiature, modulazione degli orari di lavoro e delle pause).

Tali disposizioni sono state emanate in anticipo rispetto alla data prevista per la rimodulazione delle restrizioni in vigore (4 maggio 2020), dando così la possibilità alle attività di attuare le misure indicate nel Protocollo in anticipo, già a partire dal 27 aprile 2020.