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CDRA ottiene al Consiglio di Stato il riconoscimento della richiesta tutela cautelare in relazione all’impugnato DM Aree idonee.

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CDRA, con un team composto dal Founding Partner Carlo Comandè, dal Partner Enzo Puccio, dalla Senior Associate Serena Caradonna e dalla Of Counsel Paola Floridia, ha ottenuto per diversi importanti operatori del settore delle rinnovabili, la riforma delle ordinanze con le quali il TAR Lazio aveva rigettato la richiesta di sospensione cautelare relativa alla impugnazione del DM Aree idonee.

La IV sezione del Consiglio di Stato, con le ordinanze 3872, 3870, 3868, 3866, 3867, 3869, tutte del 17 ottobre 2024, condividendo quanto sostenuto dalla difesa dei ricorrenti in ordine alla necessità di definire rapidamente la delicata vicenda, prima che le Regioni possano procedere ad adottare le proprie norme in attuazione del DM impugnato, ha stabilito che le udienze di merito al TAR, già fissate per il 5 febbraio 2025, vengano fissate nuovamente con la massima anticipazione possibile, tenendo conto che l’esercizio della potestà legislativa regionale inattuazione del decreto impugnato è previsto entro il 31 dicembre 2024 e che la questione da decidere è di rilievo sia per la finanza pubblica, incidendo sull’attuazione del PNRR, sia per il settore privato delle rinnovabili che riveste certo rilievo strategico per l’economia del Paese.

Il Collegio ha sottolineato come, sotto il profilo del fumus, i motivi dedotti richiedono approfondimento nel merito, in particolare quanto alle censure che riguardano la semplice facoltà, data alle Regioni, di considerare idonee le aree già classificate tali dall’art. 20 comma 8 d. lgs. 199/2021 e la facoltà, pure conferita alle Regioni stesse, di disciplinare anche le aree non idonee.